venerdì 14 settembre 2012

Libero mercato per gli OGM o mercato per cibo libero dagli OGM?


Libero mercato per gli OGM o mercato per cibo libero dagli OGM?
Si fa presto a dire OGM, meno a metterli in campo o a digerire l’idea di ingoiarli (de facto e metaforicamente).

In meno di una settimana il rilancio del dibattito comunitario sulla coesistenza e la sentenza della Corte di Giustizia Europea che riafferma la prevalenza dell’agibilità di mercato su quello della governance dei fenomeni complessi che investono la sfera ambientale e socioeconomica, gli organismi transgenici hanno ripreso ossimorica vitalità.

Per quasi un ventennio abbiamo osteggiato la loro diffusione convinti delle pesanti ripercussioni ecologiche e in tema di diritti agricoli ed alimentari. Il biologico, poi, ha ragioni ulteriori da vantare, per la maggiore vulnerabilità a contaminazioni che lederebbero sia i presupposti certificativi che valoriali. La logica resistenziale si accompagna però anche alla riproposta. Di fronte a questa sfida, all’Italia si presenta l’occasione di rilanciare sul fronte del posizionamento strategico del suo sistema agroalimentare che ha nelle filiere di qualità libere da OGM un suo inequivocabile punto di forza.

L’iniziativa in questa direzione va infatti ripresa e fomentata, come nel frattempo sta accadendo anche in altri Paesi europei: ne sono testimonianza la recente iniziativa di carattere imprenditoriale, promossa dall’Austria e abbracciata da altre nazioni Mitteleuropee dell’area danubiana, volta a potenziare la coltivazione di soia OGM-free a sostegno delle filiere zootecniche, cuore del settore agricolo dell’area. E si può citare anche la norma francese introdotta quest’anno che determina le regole per l’etichettatura non-OGM dei prodotti, analogamente a quanto già fatto in Austria e Germania, sostenendo così queste produzioni sul fronte del mercato interno e dando chiare e certe indicazioni ai consumatori.

Noi vogliamo cogliere l’occasione: celebrare costruttivamente e fattivamente nel 2013 il trentennale dell’introduzione della soia quale coltura funzionale alle rotazioni agricole e alla mangimistica animale dando vita ad analoghe iniziative di respiro strategico. È - anche questo - il mercato, bellezza.

Luca Colombo
FIRAB

Lettori fissi