martedì 16 giugno 2009

Grappoli divini

Questa storia comincia quando Giancarlo Lanza, enologo, e Giulia Andreozzi, sommelier, rilevano nel 1989 una vecchia azienda agricola nel cuore della maremma toscana, precisamente nel comune di Scansano. I due sono animati da una grande passione per il mondo del vino, si mettono all'opera, ammodernano l'azienda originaria, innovano i sistemi di produzione e decidono di puntare fortemente su due fattori: biologico e tipicità delle produzioni. Nasce così "I Botri di Ghiaccioforte" dal nome della località dove sorge l'azienda, proprio di fronte all'abitato etrusco di Ghiaccio Forte. Dei sei ettari vitati complessivi, 4 sono coltivati con vitigni a bacca rossa: sangiovese per la maggior parte, ma anche prugnolo gentile, alicante e ciliegiolo; gli altri 2 con vitigni a bacca bianca: procanico, clone locale del trebbiano, malvasia e vermentino. Il risultato è la produzione di soli vini appartenenti alle doc caratteristiche locali e cioè Morellino di Scansano e Bianco di Pitigliano, tutti rigorosamente da agricoltura biologica certificata.Le degustazioni

Morellino Riserva Vigna I Botri 2004 (90/100)
Sangiovese 85%, Ciliegiolo 10%, Alicante 5% - 14%

Il Morellino Riserva Vigna I Botri fa una lunga macerazione sulle bucce, poi affina per più di un anno in botti di rovere di Slavonia. Si presenta con un colore rosso rubino pieno. Al naso è intenso e molto complesso con profumi che spaziano dalle note balsamiche, speziate, sottobosco, fino a una componente fruttata fresca (ciliegia) che sembra sottolineare la "gioventù" di questo vino. In bocca è aristocratico, di grande eleganza con una morbidezza veramente notevole che equilibra molto bene un tannino setoso di ottima fattura e la buona acidità e sapidità. Finale persistente che avvolge il palato accarezzandolo dolcemente e lasciando la bocca pulita. Buon potenziale di invecchiamento. Degno esponente della doc Morellino e garante della tipicità delle produzione italiche.
Il Ghiaccioforte Bianco di Pitigliano doc (2007) è un vino ottenuto da un blend di uve vermentino, ansonica, trebbiano e malvasia. Si presenta con una veste giallo paglierino tendente all'oro, con una bella luminosità. Naso intenso e abbastanza complesso: emergono delicate note floreali di fiori bianchi e gialli (ginestra) e una componente fruttata che regalano al vino una certa dolcezza intrinseca. In bocca è decisamente alcolico, ma con una buona morbidezza, veramente notevole, che ne equilibra l'acidità. Acciaio. Ho assaggiato in anteprima l'annata 2008, prima che venisse imbottigliato: ammetto che è assolutamente straordinario, colore brillante, profumi straordinari intensi e quasi varietali, e soprattutto un'eleganza degna di un grande bianco francese!!

lunedì 8 giugno 2009

Consumi di prodotti biologici

In periodi di crisi dei consumi come l' attuale i segnali in controtendenza vanno considerati con particolare attenzione. Perché sono questi i veri portatori di futuro. Soprattutto quando non sono supportati dalla leva del prezzo. Siamo in grado di anticipare un dato dell' Osservatorio sulla salute che verrà presentato a Bologna Fiere in occasione di Sana il prossimo settembre: gli italiani che dichiarano di consumare regolarmente cibi biologici passano dal 22% rilevato nel 2008 al 26% di quest' anno. Un aumento che assume un particolare significato anche alla luce del fatto che, per la prima volta, nell' ultimo anno si è fortemente risparmiato, riducendo gli acquisti, anche nell' alimentare. I prodotti biologici non sono solo in controtendenza in termini di vendite ma costano mediamente circa un quinto in più ed il consumatore di biologico non è particolarmente abbiente. Una ulteriore conferma del trend verso acquisti più consapevoli ed attenti ai temi della salute, dell' ambiente e della sostenibilità. E' da accogliere con soddisfazione quindi l' accordo firmato proprio in questi giorni dal ministro Scaiola con Federbio - la federazione dell' agricoltura biologica e biodinamica - per il sostegno all' internalizzazione delle produzioni biologiche italiane. L' Italia con circa 50 mila produttori - produttori sui generis con un' età decisamente bassa comparata al settore agricolo tradizionale, un elevato livello culturale e una forte utilizzazione delle nuove tecnologie e oltre un milione di ettari dedicati, è il primo produttore al mondo nell' agroalimentare biologico. Inizialmente l' accordo riguarda il potenziamento delle strutture commerciali nel Nord (negli Usa il mercato del biologico con i suoi 36 miliardi di euro assorbe poco meno della metà dell' intero valore del mercato mondiale) e del Sud America. Dovrà svilupparsi e coinvolgere poi l' intero bacino Mediterraneo. Ma quali sono i fattori di successo del biologico? La consapevolezza crescente dell' importanza del cibo per la salute. Il prodotto biologico rappresenta l' idealtipo del prodotto salubre, con esclusione di prodotti chimici di sintesi, l' uso esclusivo di fertilizzanti naturali, il bando degli Ogm. Intercetta inoltre una crescente sensibilità alle problematiche ambientali: è espressione di una agricoltura che non ha un rapporto predatorio con la terra, non la avvelena, si fonda su una rotazione delle culture, garantisce la biodiversità e usa tecniche agronomiche idonee. Ma anche, è una motivazione non da poco, gli alimenti biologici stanno delegittimando l' equivalenza tra il bello e il buono - una equivalenza che ha sinora oscurato la insipidità di fondo - frutto dell' omologazione dell' agricoltura industriale. Gli alimenti biologici freschi avranno forse meno appeal visivo ma sono percepiti come molto più buoni. Sarebbe opportuno adesso che il biologico iniziasse a sviluppare una comunicazione adeguata per intercettare e consolidare il vento che soffia nella sua direzione. Infine una domanda (im)pertinente: perché la grande industria alimentare italiana, che pure ha produzioni di qualità, non opera una decisa opzione per il biologico? - DI GIAMPAOLO FABRIS

venerdì 23 gennaio 2009

Dove le api non volano

Firenze – Le api stanno scomparendo, la “strage” in atto si configura come una emergenza planetaria, sono necessarie immediate contromisure per contrastare la moria che ha svuotato le arnie negli ultimi anni. Delle cause e delle azioni da intraprendere si parlerà in un seminario organizzato dalla commissione Agricoltura del Consiglio regionale: “Dove non volano le api”, dà appuntamento a specialisti, operatori del settore e ricercatori sabato 24 gennaio, nella tenuta di San Rossore (sala Gronchi), alle 9,30. Modello studiato e ammirato di organizzazione sociale, figure familiari da tempo immemorabile, le api stanno morendo in tutti i continenti, vengono trovate morte, non fanno ritorno nelle arnie. È dal 2007, a partire dagli Stati Uniti che si è avuto un’idea più chiara sulle cause di quella che è qualcosa di ben più grave di una epidemia planetaria: i killer delle api sono principalmente pesticidi, riscaldamento globale, onde emanate dai telefoni cellulari, prodotti ogm, neonicotinoidi contenuti nei prodotti per la concia del mais, stress dovuto a molteplici altre fonti. La Toscana, una delle massime produttrici di miele di qualità, è fortemente colpita dal fenomeno. È all’esame della commissione Agricoltura una proposta di legge regionale a sostegno e tutela dell’apicoltura, che prevede 70 mila euro di finanziamenti e il divieto di usare pesticidi. Urgono azioni efficaci decise e coordinate per la difesa del settore, nell’ottica di una moderna agricoltura che salvaguardi tutte le componenti degli ecosistemi. La crisi avanza con rapidità impressionante, si amplifica l’entità dei danni, economici e ambientali. Il seminario di San Rossore sarà un momento di condivisione e di aggiornamento sui dati e le caratteristiche della crisi. Un momento di stimolo, per operatori, ricercatori e governi, per accelerare la ricerca delle sue cause e adottare i provvedimenti più idonei a fronteggiarla, con una attenzione particolare all’aspetto della biodiversità. È questo il “filo rosso” che legherà i seminari della Commissione Agricoltura nel 2009. Sarà il consigliere regionale Luca Paolo Titoni, segretario della commissione Territorio e Ambiente a presiedere i lavori, che prevedono gli interventi di Giancarlo Lunardi, presidente dell’Ente Parco San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli; Nazareno Renzo Brizioli e Giovanni Formato, (Istituto zoo profilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana); Jane Richardson (Agenzia europea per la sicurezza alimentare, Efsa); Maria Grazia Mammuccini (direttore dell’Arsia, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo forestale); Francesco Panella (presidente Unaapi e vicepresidente Gruppo “Miele” Copa-Cogeca); Manuela Giovannetti (dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie, Università di Pisa); Laura Bortolotti e Cecilia Costa (Cra Api – Unità di apicoltura e bachicoltura); Tommaso Simbolo (Mipaf - Dipartimento delle filiere agricole e agroalimentari); Stanislav Jas (Copa-Cogeca); Laurent Lourdais (commissione Europea, Dg Agri); Pier Luigi Meucci, direttore dell’Agenzia per l’informazione del Consiglio regionale dirigerà il dibattito. Le conclusioni saranno affidate ad Aldo Manetti, presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale, e ad Astrid Lulling, della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, relatrice della Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 novembre 2008 sulla situazione delle api. (s.bar)

giovedì 22 gennaio 2009

Sorsi DiVini a Teatro


Prosegue nel foyer del Teatro Valle la degustazione di Morellino di Scansano e Bianco di Pitigliano della nostra Azienda, appuntamento è per il 10 febbraio a partire dalle ore 19.30 in occasione della prima dello spettacolo " La caccia" di Luigi Lo Cascio, liberamente tratto da Baccanti di Euripide, interprete Luigi Lo Cascio, in cartellone fino al 20 febbraio, spettacolo vincitore del biglietto d oro per il teatro 2008.
Ingresso libero per la degustazione.

giovedì 27 novembre 2008

Nanotecnologia e alimentazione


Alimentazione naturale Home Page


"Nanotecnologia: la nuova minaccia per il cibo"
Scienziati autorevoli hanno ammonito che la nanotecnologia, la manipolazione di materia alla scala di atomi e molecole,
introduce nuovi e seri rischi per la salute umana e ambientale. Tuttavia, cibi non contrassegnati, prodotti utilizzando
la nanotecnologia, hanno iniziato ad apparire sugli scaffali dei nostri supermercati.

tra
tto da http://www.comedonchisciotte.org del 23 novembre 2008 di Georgia Miller Friends of the Earth

Prosieguo dell'ingegneria genetica, la nanotecnologia rappresenta l'ultimo tentativo dell'alta tecnologia di infiltrarsi nelle nostre provviste alimentari. Scienziati autorevoli hanno ammonito che la nanotecnologia, la manipolazione di materia alla scala di atomi e molecole, introduce nuovi e seri rischi per la salute umana e ambientale. Tuttavia, in assenza di un dibattito pubblico o di una supervisione da parte di enti di vigilanza, cibi non contrassegnati, prodotti utilizzando la nanotecnologia, hanno iniziato ad apparire sugli scaffali dei nostri supermercati.

Nel mondo l'interesse per il nostro cibo, la salute e l'ambiente sta aumentando. Ci si interroga sull'origine dei prodotti, su come, perché e da chi sono prodotti, sui tempi di trasporto, la durata del loro immagazzinamento ecc. I movimenti a favore del cibo di origine biologica e locale sono emersi come una risposta intuitiva e pratica al crescente uso di elementi chimici nella produzione alimentare e alla sempre maggiore alienazione del sistema agroindustriale dai sistemi agricoli olistici. Le persone hanno scelto di mangiare cibi biologici perché sono attenti alla salute delle loro famiglie e alla salute dell'ambiente. L'agricoltura biologica permette inoltre alle persone di appoggiare un'agricoltura integrata, rispettosa dell'ambiente, e una tecnologia appropriata, piuttosto che un'agricoltura industriale ad alto impiego di sostanze chimiche.

Il sostegno per i prodotti biologici è anche cresciuto in risposta diretta agli sforzi dei giganti della biotecnologia di applicare l'ingegneria genetica alle nostre coltivazioni. Agricoltori e acquirenti di cibo in tutto il mondo si sono infuriati, e continuano a esserlo, a causa dell'introduzione di colture prodotte tramite l'ingegneria genetica. Secondo molti la conclusione inevitabile era che mentre le compagnie di biotecnologia si preparavano a beneficiare dell'introduzione di cibi geneticamente manipolati nella catena alimentare, i consumatori, gli agricoltori e l'ambiente portavano tutti i rischi sulle proprie spalle.

Ora, la nanotecnologia introduce una nuova ondata di aggressioni ai nostri cibi. La nanotecnologia, ad alta tecnologia e basata sul trattamento a livello atomico, è l'antitesi dell'agricoltura biologica, che valorizza le proprietà naturali e salutari dei cibi integrali freschi, non sottoposti a trattamento. Trasforma inoltre l'azienda agricola in un'estensione automatizzata della linea di produzione agricola ad alta tecnologia, utilizzando prodotti brevettati che inevitabilmente andranno a condensare il controllo delle multinazionali. Introduce inoltre nuovi e seri rischi per la salute umana e dell'ambiente.

Introduzione alla nanotecnologia - che cos'è, perché è diversa

La nanotecnologia è una nuova e potente tecnologia per smontare e ricostruire la natura al livello atomico e molecolare. La nanotecnologia incorpora il sogno che gli scienziati possano rifare il mondo a partire dall'atomo, usando la manipolazione a livello degli atomi per trasformare e costruire una larga gamma di nuovi materiali, congegni, organismi viventi e sistemi tecnologici.

La nanotecnologia e la nanoscienza comprendono lo studio di fenomeni e materiali e la manipolazione di strutture, dispositivi e sistemi che esistono alla nanoscala, inferiore ai 100 nanometri (nm) di grandezza. Per inserire 100 nm in un contesto: una catena di DNA è larga 2,5 nm, una molecola di proteina 5 nm, un globulo rosso 7.000 nm e un capello umano è largo 80.000 nm.

Le proprietà delle nanoparticelle non sono governate dalle stesse leggi fisiche di quelle di maggiori dimensioni, ma dalla meccanica quantistica. Le proprietà fisiche e chimiche delle nanoparticelle - per esempio colore, solubilità, robustezza, reattività chimica e tossicità - possono dunque essere piuttosto differenti da quelle di particelle più grandi della stessa sostanza.

Le proprietà alterate delle nanoparticelle hanno reso possibile la nascita di molti nuovi prodotti e applicazioni redditizie. Le nanoparticelle prodotte su misura sono utilizzate letteralmente in centinaia di prodotti che sono già disponibili negli scaffali dei supermercati - inclusi i filtri solari trasparenti, i cosmetici per la dispersione della luce, le lozioni idratanti ad azione profonda, i tessuti repellenti alle macchie e agli odori, i rivestimenti che respingono lo sporco, i colori e le vernici di lunga durata per mobili, e addirittura alcuni prodotti alimentari.

Il Centro per la Previsione Tecnologica dell'APEC, l'organismo per la Cooperazione Economica nell'area Asiatico-Pacifica, ha predetto che la nanotecnologia rivoluzionerà tutti gli aspetti della nostra economia e tutti gli aspetti della società, comportando scompigli sociali su larga scala.

Come verrà usata la nanotecnologia per la produzione e il trattamento alimentare?

Gli analisti e i promotori industriali preannunciano che la nanotecnologia sarà usata per trasformare il cibo a partire dall'atomo: "Grazie alla nanotecnologia, il cibo di domani sarà disegnato plasmando molecole e atomi. Il cibo sarà confezionato in involucri sicuri 'intelligenti' che possono rilevare il deterioramento oppure gli agenti inquinanti nocivi. I prodotti del futuro intensificheranno e regoleranno il loro colore, sapore o contenuto nutritivo per adattarsi ai gusti o ai bisogni salutari di ogni consumatore. E in agricoltura la nanotecnologia promette di ridurre l'uso di pesticidi, migliorare la riproduzione di piante e animali e creare nuovi prodotti nano-bioindustriali" - almeno questo è ciò che dichiara il rapporto recente sull'utilizzo della nanotecnologia nell'alimentazione e nell'agricoltura del Progetto USA sulle Nanotecnologie Emergenti (consultabile all'indirizzo http://www.nanotechproject.org).

Le industrie alimentari ed agricole hanno investito miliardi di dollari nella ricerca sulle nanotecnologie, e un numero sconosciuto di nanoprodotti alimentari privi di etichetta si trova già sul mercato. Non essendoci l'obbligo di etichettatura di questi prodotti in nessun paese del mondo, è impossibile stabilire quanti prodotti alimentari commerciali attualmente contengano nanoingredienti. L' Helmut Kaiser Consultancy Group, un gruppo di analisi pro-nanotecnologia, ipotizza che al momento ci sarebbero più di 300 prodotti di nano-cibo disponibili sul mercato a livello mondiale. Secondo le sue stime il mercato dei nano-cibi valeva 5,3 miliardi di dollari USA nel 2005 e salirà a 20,4 miliardi di dollari USA nel 2010. Pronostica che la nanotecnologia sarà utilizzata nel 40% delle industrie alimentari entro il 2015.

Ci sono quattro aree chiave che rappresentano il fulcro della ricerca sugli alimenti nanotecnologici:

• Nanomodificazione di sementi e fertilizzanti/pesticidi

• Modificazione e integrazione alimentare

• Cibo interattivo ‘intelligente’

• Packaging ‘intelligente’ e tracciabilità degli alimenti

Nanomodificazione di sementi e fertilizzanti/pesticidi

Promotori dicono che la nanotecnologia sarà usata per automatizzare ulteriormente il moderno settore agroindustriale. Tutti gli input agricoli - sementi, fertilizzanti, pesticidi e lavoro - saranno modificati tecnologicamente in misura crescente. La nanotecnologia condurrà l'ingegneria genetica in agricoltura al livello sottostante - l'ingegneria molecolare. L'ingegneria a livello degli atomi potrebbe permettere di ristrutturare il DNA delle sementi per ottenere proprietà differenti da una pianta, tra cui colore, stagione di crescita, produttività ecc. Fertilizzanti e pesticidi ad alta efficacia prodotti tramite ingegneria molecolare saranno utilizzati per mantenere la crescita della pianta. Nanosensori permetteranno che la crescita delle piante, i livelli del pH, la presenza di sostanze nutritive, l'umidità, gli infestanti o le malattie vengano monitorati da lontano, riducendo significativamente il bisogno di input di manodopera 'on farm', nell'azienda. L'organizzazione interessata, la Action Group on Erosion, Technology and Concentration (ETC) avverte nel suo rapporto seminale "Down on the Farm" (consultabile su http://www.etcgroup.org) che in un futuro plasmato dalla nanotecnologia, "l'azienda agricola sarà una fabbrica biologica di ampia superficie che potrà essere monitorata e gestita da un portatile, e il cibo sarà creato a mano con sostanze progettate appositamente che trasmetteranno le sostanze nutritive al corpo in maniera efficiente."

‘Integrazione’ del cibo e modificazione

Le compagnie di nanotecnologia stanno lavorando per integrare gli alimenti trattati con sostanze nutritive nanoincapsulate, per intensificare aspetto e sapore con colori sviluppati con nanotecnologie, rimuovere o disattivare il contenuto in grassi e zuccheri tramite nanomodificazione, e migliorare la ‘sensazione al palato’. La ‘fortificazione’ del cibo servirà per aumentare le virtù nutrizionali di un dato cibo trattato - ad esempio, l'inclusione di nanocapsule ‘medicinali’ presto permetteranno che dei biscotti alle scaglie di cioccolato o delle patatine fritte saranno commercializzati come terapeutici o purificanti delle arterie. La nanotecnologia permetterà di modificare cibi poco sani quali gelato o cioccolato per ridurre la quantità di grassi e zuccheri che il corpo può assorbire. Questo potrebbe essere ottenuto sostituendo alcuni dei grassi e zuccheri con altre sostanze, oppure utilizzando nanoparticelle per prevenire che il corpo digerisca o assorba queste componenti del cibo. In questo modo, la nanoindustria potrebbe commercializzare junk food arricchito con vitamine e fibra, bloccandone i grassi e zuccheri, come cibo benefico per la salute e riduttore di peso.

Cibo 'intelligente' interattivo

Le compagnie come Kraft e Nestlé stanno sviluppando alimenti 'intelligenti' in grado di interagire con i consumatori al fine di 'personalizzare' il cibo, cambiandone il colore, sapore o gli elementi nutritivi a seconda della richiesta. La Kraft sta sviluppando una bevanda incolore e insapore contenente centinaia di aromi in nanocapsule latenti. Un forno a microonde domestico potrebbe attivare il rilascio del colore, sapore, nella concentrazione e consistenza corrispondenti alla scelta individuale. I cibi 'intelligenti' potrebbero anche percepire un'eventuale allergia di un individuo agli ingredienti di un alimento e bloccarne l'azione nociva. Oppure, in alternativa, il packaging 'intelligente' potrebbe identificare i bisogni alimentari specifici delle persone e eventualmente rilasciare una dose di elementi nutritivi addizionali, ad esempio molecole di calcio per le persone che soffrono di osteoporosi.

Packaging 'intelligente' e tracciabilità del cibo

La nanotecnologia allungherà drammaticamente la conservazione degli alimenti. La Mars Inc. detiene già il brevetto su un nanoinvolucro invisibile, edibile, che avvolgerà i cibi impedendo lo scambio di gas e umidità. Si sta attualmente lavorando allo sviluppo di involucri 'intelligenti' (contenenti nano-sensori e attivatori anti-microbici) che saranno in grado di rilevare il deterioramento degli alimenti e di rilasciare dei nano-anti-microbi per estendere la durata degli alimenti, permettendo ai supermercati di conservare il cibo per periodi più lunghi prima della vendita. Dei nanosensori, integrati nei prodotti alimentari in forma di minuscoli chip invisibili all'occhio umano potrebbero fungere da codici a barra elettronici. Emettendo un segnale permetterebbero di seguire il percorso del cibo, anche degli alimenti freschi, dal campo alla fabbrica fino al supermercato e oltre.

Quali sono le preoccupazioni chiave riguardanti la nanotecnologia nell'alimentazione e in agricoltura?

Preoccupazioni riguardanti l'utilizzo della nanotecnologia in agricoltura e nella produzione alimentare sono collegate all'ulteriore automatizzazione e alienazione di quest'ultima, a seri nuovi rischi di tossicità per l'essere umano e l'ambiente, e all'ulteriore perdita di privacy in quanto il nano-controllo seguirebbe ogni passo nella catena alimentare. Il fatto che i governi non abbiano ancora introdotto delle leggi per proteggere il pubblico e l'ambiente dai rischi della nanotecnologia è un motivo di preoccupazione serissimo.

La nanotecnologia in agricoltura è basata sulla premessa che possiamo migliorare l'efficienza e la produttività cambiando la disposizione degli atomi nei semi, sviluppando degli input chimici ancora più potenti, utilizzando sistemi di sorveglianza ad alta tecnologia per permettere un controllo elettronico - invece che basato sulla persona - delle condizioni on farm dell'azienda agricola, e automatizzando maggiormente gli input della crescita vegetale. Applicando la nanotecnologia all'elaborazione del cibo si presuppone che gli umani siano in grado di 'migliorare' il sapore, la consistenza, l'aspetto, gli elementi nutritivi e la longevità degli alimenti manipolandoli a livello atomico. È stato perfino sostenuto che questo avrà come risultato dei cibi 'più sicuri'.

Queste supposizioni si basano sulla convinzione scorretta che l'essere umano possa ricostruire il mondo naturale dall'atomo in su - e ottenere un risultato migliore. Presume che possiamo prevedere le conseguenze delle nostre azioni, anche quando ci stiamo occupando di processi e forze altamente imprevedibili - come la meccanica quantistica. Sfortunatamente, la storia ci insegna che semplicemente non siamo molto bravi a prevedere i risultati di sistemi complessi - ne sono testimoni i disastri che risultarono dall'introduzione dei controlli biologici quali il rospo delle canne, o l'introduzione di conigli e volpi per lo sport. La storia è gremita in modo simile di esempi di enormi problemi di salute e ambientali che risultarono dalla mancata risposta a segni ammonitori precoci riguardanti materiali prima percepiti come "miracolosi" quali CFC, DDT e amianto. Questo suggerisce che dovremmo prendere molto sul serio i primi segni premonitori collegati alla tossicità delle nano-particelle.

C'è un piccolo ma crescente corpo di letteratura tossicologica che suggerisce che le nano-particelle siano più reattive e più mobili rispetto a particelle più grandi, e che c'è una maggiore probabilità che risultino tossiche per l'uomo e l'ambiente. La ricerca scientifica preliminare ha dimostrato che molti tipi di nanoparticelle possono provocare un maggiore stress ossidativo. Questo può portare alla formazione di radicali liberi a loro volta potenzialmente causa di cancro, mutazioni del DNA e perfino morte cellulare. È stato dimostrato che i fullereni, delle nanoparticelle di carbonio, provocano danni cerebrali nella spigola, una specie accettata dalle agenzie normative come modello per definire gli effetti ecotossicologici.

Nel suo rapporto del 2004, la Royal Society del Regno Unito ha riconosciuto i gravi rischi della nanotossicità e ha raccomandato che "gli ingredienti in forma di nanoparticelle vengano sottoposti a un completo accertamento di sicurezza da parte dell'organo consultivo scientifico pertinente prima che si permetta il loro utilizzo nei prodotti". Nonostante questo ammonimento, a due anni dal rapporto della Royal Society non esistono ancora leggi che governino l'utilizzo di nanomateriali nei prodotti da consumo per assicurare che non danneggino il pubblico che ne fa uso, i lavoratori che li producono, o i sistemi ambientali nei quali vengono rilasciati i nanoprodotti di scarto.

L'utilizzo di nano-controlli nel packaging degli alimenti introdurrà anche nuove preoccupazioni riguardanti la privacy. Con l'aumento dell'impiego del nano-tracking nell'industria alimentare aumenterà la capacità di ripercorrere il viaggio dell'alimento dal campo alla fattoria al supermercato, fino a raggiungere il vostro piatto della cena. Questo solleverà dei seri nuovi problemi di privacy ai quali siamo scarsamente preparati.

In modo allarmante, nonostante la distribuzione di cibo e prodotti agricoli fabbricati con nanotecnologia nei supermercati e nell'ambiente, i governi in tutto il mondo devono ancora introdurre qualsiasi regolamento per gestire i rischi della nanotecnologia.

La battaglia per un futuro alimentare sano - quali sono le alternative alla nanotecnologia?

Come sarà il nostro futuro alimentare e tecnologico? Ci troviamo in mezzo a una battaglia epica per il controllo del nostro approvvigionamento alimentare. Proprietà delle multinazionali o della comunità, globale o locale, piccolo contro massiccio, cibi trattati contro nutrimenti sani. Questi sono i paradigmi tra i quali dobbiamo scegliere. Un modo cruciale per promuovere un'agricoltura sana, olistica, è sostenerla con le nostre scelte di acquisto. Cibi biologici certificati vi offrono una maggiore salute, un ambiente migliore e un'occasione per sostenere un futuro alimentare libero da nanoprodotti. Quanto agli articoli per la cura del corpo, comprate quelli biologici oppure quelli di una ditta che dichiara di non fare uso di nanotecnologia.

Ci sono molti modi per contribuire a creare un futuro alimentare sano. Fate la spesa al mercato degli agricoltori o comprate da un Box Scheme direttamente dal contadino, comprate in un negozio biologico o nella sezione biologica in un supermercato. Considerate la possibilità di aggregarvi a un orto comunitario, o di iniziare a tenere un orto voi stessi. Fondate un orto biologico nel vostro asilo o nella vostra scuola. Leggete le etichette dei prodotti, impegnatevi e interessatevi. Parlate ai vostri amici e alle vostre famiglie delle questioni alimentari che più vi stanno a cuore. Fate sapere alle aziende tramite le loro 1.800 righe di feedback che l'utilizzo di nanotecnologia nei loro prodotti vi preoccupa. Dite al membro locale del vostro parlamento che volete vedere le etichette sui prodotti che contengono ingredienti manipolati con nanoingegneria, per permettervi di fare una scelta di acquisto informata.

È appassionante vedere le politiche alimentari discusse dai nostri media mainstream e dai nostri istituti di ricerca e di educazione. Tuttavia, mentre nei nostri supermercati sono già disponibili prodotti alimentari non etichettati contenenti ingredienti risultanti dalla nanoingegneria, la nanotecnologia sta appena iniziando a ottenere un po' di attenzione. Non esistono regolamenti per proteggere la salute pubblica e ambientale, e multinazionali o enti pubblici non spendono praticamente nulla in vista delle conseguenze a lungo termine della manipolazione del nostro cibo al livello molecolare. La similitudine all'introduzione dell'ingegneria genetica con il rischio aggiuntivo dato dal fatto che non c'è nessuna vigilanza regolatrice è raccapricciante.

Dobbiamo tutti attivarci politicamente nei confronti della nanotecnologia, proprio come abbiamo fatto con l'ingegneria genetica. È essenziale fare approvare delle moratorie sull'uso della nanotecnologia fino a quando non avremo dei sistemi regolatori idonei per proteggere la salute umana e ambientale, e finché non ci sarà un coinvolgimento pubblico genuino nella presa di decisioni riguardanti l'introduzione della nanotecnologia. Dobbiamo anche assicurarci che i nostri governi investano i dollari delle tasse che ci siamo sudati in un appoggio al settore biologico.

Insieme, possiamo creare un futuro alimentare sano che contribuisca alla nostra comunità e non ai profitti delle aziende.

Scritto da Georgia Miller, Coordinatrice di Friends of the Earth Nanotechnology Project e da Scott Kinnear, consigliere dei Biological Farmers of Australia e proprietario di Organic Wholefoods.

Titolo originale: "Nanotechnology – the new threat to food"

Fonte: http://www.globalresearch.ca
Link
30.10.2008

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di KARIN LEITER








lunedì 3 novembre 2008

Il vino biologico - Il Morellino i Botri di Ghiaccioforte

Questo blog approfondisce in modo interattivo quanto esposto sul sito ibotridighiaccioforte.com.
Vi accompagneremo all'interno della nostra esperienza vinicola e vi terremo informati sull'evoluzione del biologico nella viticoltura: noi crediamo veramente in ciò che facciamo, in ciò che produciamo, il nostro Morellino di Scansano è il primo biologico ed è, secondo il nostro parere, un eccellente vino.
Ma il nostro parere, appunto, non è solo: documenteremo quanto rilevato sul nostro prodotto, accoglieremo i vostri commenti e saremo lieti di scambiare informazioni con voi. Inoltre vi terremo informati sugli eventi, proporremo nuovi argomenti e riporteremo, confrontandoci, le notizie dal mondo del vino biologico.

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