giovedì 8 novembre 2012

Terroir Italia

Terroir Italia è un wine club di nuova concezione che porta direttamente nelle vostre case una selezione di vini “di terroir”, figli della terra e dell’aria dove le vigne e il lavoro dell’uomo danno i frutti migliori. Scegliamo per voi solo il meglio e non vi mandiamo ogni mese quello che casualmente conviene a NOI, ma quello che scegliete VOI.

Le aziende sono rigorosamente selezionate non solo in base alla incredibile qualità dei loro vini - certificata da un team di esperti che da 10 anni lavora, con infinita passione, in questo settore - ma anche per le doti umane e professionali riscontrate nei produttori e nelle loro famiglie.
http://terroiritalia.com/index.html

venerdì 14 settembre 2012

Libero mercato per gli OGM o mercato per cibo libero dagli OGM?


Libero mercato per gli OGM o mercato per cibo libero dagli OGM?
Si fa presto a dire OGM, meno a metterli in campo o a digerire l’idea di ingoiarli (de facto e metaforicamente).

In meno di una settimana il rilancio del dibattito comunitario sulla coesistenza e la sentenza della Corte di Giustizia Europea che riafferma la prevalenza dell’agibilità di mercato su quello della governance dei fenomeni complessi che investono la sfera ambientale e socioeconomica, gli organismi transgenici hanno ripreso ossimorica vitalità.

Per quasi un ventennio abbiamo osteggiato la loro diffusione convinti delle pesanti ripercussioni ecologiche e in tema di diritti agricoli ed alimentari. Il biologico, poi, ha ragioni ulteriori da vantare, per la maggiore vulnerabilità a contaminazioni che lederebbero sia i presupposti certificativi che valoriali. La logica resistenziale si accompagna però anche alla riproposta. Di fronte a questa sfida, all’Italia si presenta l’occasione di rilanciare sul fronte del posizionamento strategico del suo sistema agroalimentare che ha nelle filiere di qualità libere da OGM un suo inequivocabile punto di forza.

L’iniziativa in questa direzione va infatti ripresa e fomentata, come nel frattempo sta accadendo anche in altri Paesi europei: ne sono testimonianza la recente iniziativa di carattere imprenditoriale, promossa dall’Austria e abbracciata da altre nazioni Mitteleuropee dell’area danubiana, volta a potenziare la coltivazione di soia OGM-free a sostegno delle filiere zootecniche, cuore del settore agricolo dell’area. E si può citare anche la norma francese introdotta quest’anno che determina le regole per l’etichettatura non-OGM dei prodotti, analogamente a quanto già fatto in Austria e Germania, sostenendo così queste produzioni sul fronte del mercato interno e dando chiare e certe indicazioni ai consumatori.

Noi vogliamo cogliere l’occasione: celebrare costruttivamente e fattivamente nel 2013 il trentennale dell’introduzione della soia quale coltura funzionale alle rotazioni agricole e alla mangimistica animale dando vita ad analoghe iniziative di respiro strategico. È - anche questo - il mercato, bellezza.

Luca Colombo
FIRAB

mercoledì 11 luglio 2012

Archeologia della vite e del vino in Etruria - sabato 14 luglio ore 18.30


Il Convegno Internazionale Archeologia della Vite e del Vino in Etruria, svoltosi a Scansano nel 2005, secondo le intenzioni degli organizzatori raccolse attorno a un tavolo di discussione gli studiosi e gli interessati al tema della viticoltura e della produzione del vino.
L’ambizioso progetto del Convegno era di approfondire alcuni aspetti della ricerca contemporanea, che abbracciavano il bacino Mediterraneo, il Vicino Oriente e il continente asiatico. Fu anche l’occasione per affrontare questo tema da punti di vista diversi e multidisciplinari: archeologia, botanica e biologia molecolare concorrevano per la prima volta a far emergere le possibili relazioni tra il paesaggio della vite silvestre e i siti archeologici, partendo dal presupposto che le piante potessero conservare, nel proprio patrimonio genetico, le tracce delle forme di coltivazione approntate dalle comunità antiche per la produzione del vino.
Gli atti del Convegno scansanese furono pubblicati per i tipi della Ci.Vin in una prima edizione (la cosiddetta editio minor), che offriva in tempi rapidi e in forma divulgativa i risultati di quelle giornate di intenso confronto. A distanza di 7 anni per merito soprattutto di Andrea Ciacci e Andrea Zifferero, sostenuti dall’impegno della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, del Comune di Scansano e dell’Associazione Nazionale Città del Vino, quella nuova visione dinamica della viticoltura, che apriva nuovi scenari storici e archeologici sull’origine di alcuni vitigni italiani e offriva inedite opportunità e prospettive di studio alla biologia molecolare, ha trovato la giusta dimensione nella pubblicazione dell’attuale volume, che a buon diritto si può definire editio maior.
Infatti il volume, pubblicato per i tipi delle Edizioni All’Insegna del Giglio, non contiene soltanto i contributi originali, aggiornati o rivisti, ma ne presenta di nuovi, frutto dell’impegno di giovani laureati e dottori di ricerca dell’ateneo senese.
Inoltre nel volume compaiono i risultati di due importanti progetti ormai giunti a conclusione, che riguardano il territorio scansanese e più in generale la valle dell’Albegna, un contesto che già nel VI secolo a.C. produceva vino per l’esportazione verso la Gallia. Entrambi i progetti di ricerca forniscono significativi argomenti per la valorizzazione enologica della valle dell’Albegna, oggi divisa tra i territori di diverse produzioni a denominazione controllata, oltre al più famoso Morellino di Scansano.
Il progetto ArcheoVino ha messo in evidenza, attraverso l’analisi del germoplasma, la reale possibilità che le viti silvestri prossime a insediamenti etruschi e romani lungo i corsi del fiume Albegna e del fosso Sanguinaio siano i relitti di antichi vitigni coltivati, andati incontro a un progressivo rinselvatichimento. Alcuni esemplari vicini a siti rurali etruschi e romani, tra cui Ghiaccio Forte, presentano infatti un elevato grado di similarità genetica con i vitigni Sangiovese e Canaiolo Nero.
La conseguente elaborazione di linee guida per un Parco della Vitivinicoltura Antica di Scansano si muove nel senso della difesa attiva del paesaggio e della valorizzazione della sua storia in questo caso segnatamente vitivinicola, attraverso un proficuo dialogo tra archeologia e discipline scientifiche.
Il volume sarà presentato da Michel Gras, già Direttore della Scuola Francese di Roma e ora direttore di ricerca emerito del CNRS, autore di fondamentali ricerche sul commercio del vino in età arcaica nel Museo Archeologico e della Vite e del Vino, dove è in corso la mostra La valle del vino etrusco, coerente con il tema del Convegno di cui costituisce un immediato frutto. Interverranno inoltre i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Scansano, i curatori del volume, il presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, il direttore del Museo Archeologico e della Vite e del Vino.

venerdì 15 giugno 2012

Rio + 20, AIAB e Via Campesina denunciano le false promesse del capitalismo verde.



Rio + 20, AIAB e Via Campesina denunciano le false promesse del capitalismo verde.

Per rispondere alle crisi climatica, ambientale e alimentare serve adottare un modello agricolo e alimentare ispirato alla Sovranità Alimentare


Il 20 giugno si inaugurerà la Conferenza di Rio+20 a distanza di un ventennio da quella che aprì la stagione delle conferenze ONU dedicate ai grandi temi sociali e ambientali. Dall'Earth Summit, che stabilì per la prima volta un’agenda globale per lo “sviluppo sostenibile”, scaturirono le tre convenzioni internazionali: sulla Biodiversità, sul Cambiamento Climatico, e sulla Desertificazione. Ognuna di queste prometteva di avviare azioni destinate a proteggere il pianeta e la vita sulla Terra, nonché a garantire a tutti gli esseri umani una vita dignitosa. Allora, molte organizzazioni sociali si congratularono e, cariche di speranza, supportarono quelle con venzioni.
Venti anni dopo siamo constretti a constatare che i processi e le cause che determinano il deterioramento ambientale, economico e sociale continuano ad agire indisturbati e che le condizioni di vita sulla Terra sono peggiorate. Gli accordi internazionali non hanno arrestato la perdita di biodiversità, né l'avanzare inesorabile della desertificazione, inoltre continua a crescere il numero di persone che soffrono la fame nel mondo, numero che sfiora ormai da vicino la vetta del miliardo.
Fatto ancor peggiore, siamo profondamente preoccupati dall'idea che il meeting Rio+20 possa servire a rafforzare le istanze neoliberali e i processi dell’espansione capitalistica. Sotto l’ingannevole etichetta della “green economy”, si nascondono in realtà nuove forme di contaminazione e distruzione ambientale insieme a nuove ondate di privatizzazioni e nuove espulsioni forzate di contadini e popolazioni indigene dalle loro terre.
La Via Campesina, ed AIAB con essa, si mobiliterà per Rio + 20, rappresentando la voce dei contadini e dei produttori biologici nel dibattito globale e difendendo una diversa idea di sviluppo. Lo sviluppo che vogliamo, infatti, è basato sul benessere condiviso, su un sistema agricolo e alimentare in grado di garantire cibo per tutti, di proteggere le risorse naturali e di promuovere un uso responsabile ed equo dei beni comuni.
Il capitalismo improntato alla esclusiva ricerca del profitto ha generato la più grande crisi economica a livello globale che si sia verificata dai tempi della crisi del 1929. Dal 2008, il modello di sviluppo dominante ha cercato strade per uscire da questa pesante crisi strutturale, puntando a trovare nuove possibilità di accumulazione.
Governi, imprenditori e organizzazioni delle Nazioni Unite hanno passato gli utlimi anni costuendo il mito del capitalismo verde e della tecnologia verde. Presentando queste soluzioni come una nuova possibilità per tenere insieme 'affari' e gestione responsabile dell'ambiente, ma in realtà, per loro, la green economy rappresenta il 'Cavallo di Troia' attraverso il quale ottenere un nuovo avanzamento del capitalismo, mettendo l'intero pianeta sotto il controllo dei grandi capitali.
Ci sono vari meccanismi economici/finanziari che trarranno giovamento dalla green economy e che si porteranno dietro un pesante carico ambientale. Pensiamo ad esempio all'Emissions Trading System e ai REDD+ (Reduced Emissions from Deforestation and Forest Degradation).
La crisi ambientale e climatica è connessa all'attuale crisi finanziaria, economica, sociale e alimentare. In quanto settore chiave, l'agricoltura è parte della soluzione, ma le politiche pubbliche stanno andando nella direzione sbagliata.
Le principali sfide che l'agricoltura deve affrontare sono: sviluppare sistemi agricoli agro-ecologici, mantenere un sistema agricolo fondato su aziende familiari e di piccola scala, capace di raffreddare il pianeta e quindi conservare il tessuto socio-economico e culturale delle zone rurali.
Il concetto di Sovranità Alimentare deve diventare il principio fondante delle politiche alimentarie agricole sia a livello internazionale, che regionale e locale.
Le soluzioni esistono e vanno dallo sviluppo dell'agricoltura sostenibile e familiare, alla tutela dell'ambiente, passando per la protezione e il sostegno agli agricoltori, per la delocalizzazione dei sistemi alimentari. E ancora, servono meccanismi pubblici di stabilizzazione dei mercati per ottenere stabilità dei prezzi per gli agricoltori e prezzi ragionevoli per i consumatori, così come è imprescindibile porre fine al land grabbing e ai sussidi per i biocarburanti.


Andrea Ferrante

Presidente Consiglio Direttivo Federale AIAB

lunedì 4 giugno 2012

Ecocompatibilmente Fest alla Villa Sforzesca di Castell'Azzara

·
                             eccoci qui a parlare di EcoCompatibilMente Fest, o meglio del festival e dei prodotti biologici che lì verranno esposti e degustati.

L'appuntamento è ormai prossimo e premono le necessità organizzative per riuscire a sviluppare lo spazio espositivo nel modo migliore.

EcoCompatibilMente Fest vuole essere un momento che, guardando criticamente all'attuale modo di produrre e vivere basato sullo sfruttamento e sul consumo, vuole contribuire a creare occasioni utili a instaurare circoli virtuosi tra ambiente, produzioni e relazioni sociali.
Noi che organizziamo il festival non siamo produttori, ma consumatori che pensano che un'alleanza forte tra produttori locali e consumatori possa permettere di valorizzare le pratiche contadine e artigianali minacciate altrimenti dall'industria e dalla grande distribuzione.

Per questo i valori che coltiviamo sono questi:

- un'economia basata sull'etica della responsabilità
- restituire le ricchezze del territorio a chi lo abita attraverso i prodotti dell'agricoltura e dei suoi trasformati
- la difesa dei beni comuni
- economia di relazione
- la costruzione di reti di economia solidale
- l'incentivazione e la promozione dell'agricoltura naturale
- filiera corta
- la sostenibilità ambientale
- la protezione della biodiversità
- un prezzo equo e trasparente

Per tutti questi motivi abbiamo deciso di coinvolgervi nella costruzione del festival e per tutti questi motivi ci piacerebbe riuscire a creare un canale di comunicazione tra consumatori e produttori che ci porti insieme alla promozione di questa economia nel territorio. Pensavamo per esempio a mercati mensili, alla costruzione di gas, e quant'altro ci verrà in mente. Già altre esperienze hanno dimostrato quanto può essere forte l'alleanza tra consumatori e produttori locali.
Gli orari della manifestazione saranno indicativamente:

Sabato 23 giugno dalle ore 15.00 alle 22.00 
Domenica 24 giugnodalle 10.00 alle 20.00

lunedì 21 maggio 2012

Indy- Fiera dei gusti 1.2-3 giugno Roma

Indy. Fiera dei gusti non omologati
1-2-3 giugno Roma, centro sociale Brancaleone, via Levanna 13
Editori, etichette musicali, produttori cinematografici, vignaioli e birrai quando gli indipendenti fanno la differenza.
Libri, cinema, musica, vini e birre. Indy è una fiera del gusto non omologato che raccoglie produttori indipendenti: editori, produzioni cinematografiche e musicali, vignaioli e birrai. Tre giorni per mettere a confronto le esperienze di settori diversi eppure accomunati dallo stesso pro- blema: la pressione dei monopoli e della grande distribuzione, che cancella le differenze e impone la stessa uniformità di gusto.
Le sale cinematografiche, le librerie di catena, gli scaffali dei supermercati, i media e i giornali propon- gono gli stessi prodotti culturali e materiali, prodotti serializzati e privi di ogni peculiarità. I produttori indipendenti, a prescindere dal settore in cui sono impegnati, sembrano oggi avere poche alternative: accettare le regole e adeguare quello che fanno – la loro passione, il loro sapere, la loro abilità – a un «mercato» che è tutto fuorché «libero».
Indy è una fiera del «gusto» che rifiuta queste regole e questa standardizzazione. È una fiera che riven- dica il diritto alla differenza. Differenza che è la traduzione in un libro, in un vino, in una birra, in un film o in un brano musicale della cultura e della sapienza di chi li produce. Indy è una fiera di «produttori» che vedono stringersi i margini della propria libertà, perché il mercato, oltre al gusto, impone prezzi e forme di produzione.
Indy è una fiera per «consumatori non omologati», per chi in un vino o in un film, in un libro o in una birra, è ancora capace di trovarci un’anima. Indy vuole essere il prototipo di una diversa fiera del gusto. Un luogo di confronto tra produttori pro- venienti da ambiti eterogenei e di incontro con un bacino di «consumatori» attento e in cerca di diver- sità, capaci di superare la povertà di esperienza delle produzioni massificate. Non una mostra di prodotti o un nuovo salone dell’edonismo. Ma un percorso dentro quelle filiere produttive attente a ciò che fanno, consapevoli del modello culturale, relazionale e ambientale di cui sono portatrici.
Indy è un’iniziativa di Radio Popolare Roma, della rivista culturale mensile Alfabeta2, della casa editrice DeriveApprodi, ed è ospitata negli spazi del centro sociale Brancaleone.

martedì 8 maggio 2012

Prima fiera del vino naturale in Abruzzo

Lo splendido scenario del seicentesco Palazzo Santucci di Navelli (AQ) ospiterà il 12 e 13 maggio 2012 Naturale, la prima fiera del vino naturale e artigianale organizzata in Abruzzo, che vedrà la partecipazione di oltre 30 produttori provenienti dall’Italia e dall’estero.
Navelli, L'Aquila Naturale vuole offrire ad appassionati e addetti del settore l’opportunità di scoprire vini autentici e di qualità, conoscere i volti e le storie dei vignaioli che ne sono artefici, approfondire i principi della viticoltura naturale.
Naturale come il vino prodotto senza utilizzo di prodotti di sintesi, che rifiuta ogni omologazione e ci racconta l’unicità dei territori e delle annate.
Naturale come i vignaioli “artigiani” che, unendo esperienza, passione ed etica, ci regalano vini “vivi” e sempre unici.
Naturale è percorso libero di degustazione, seminari e conferenze di approfondimento, gastronomia di eccellenza e degustazioni guidate alla scoperta di vitigni, cantine e territori.
A ospitare l’evento sarà il bellissimo borgo di Navelli, situato nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, famoso per il suo zafferano e centro di numerose iniziative di promozione della cultura e delle tradizioni del territorio, da oggi sede della prima rassegna di vini naturali e artigianali in Abruzzo.
Naturale è un evento organizzato dall’associazione culturale DinamicheBio – nata per iniziativa di quattro giovani aquilani desiderosi di promuovere le peculiarità del territorio, attraverso attività di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e naturale, e delle eccellenze produttive che ne sono espressione – con la collaborazione di Emanuele Giannone (wine writer e degustatore) e Pierluigi Massari della Cantina Il Boss di L’Aquila, e il patrocinio della Provincia di L’Aquila e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
.http://www.naturalefieradelvino.it/

lunedì 12 marzo 2012

ENOTICA 2012 . 16-18 Marzo- Roma, Forte Prenestino FESTIVAL DEL VINO E DELL' EROS . 16 . 17 . 18 marzo 2012

IL PROGRAMMA

LE DEGUSTAZIONI
Venerdì 16 dalle ore 18.00 alle ore 22.00
Sabato 17 dalle ore 15.00 alle ore 22.00
Domenica 18 dalle ore 14.00 alle ore 20.00

Sabato e Domenica dalle ore 11.00

Degustazioni di Vino biologico e biodinamico . Mostre . Concerti e Cabaret . Cibi afrodisiaci .

La Seduzione attraverso l’Arte, il Gusto e la Musica . Impariamo ad ascoltare i nostri sensi “beviamo! Perche'aspettare le lucerne?Il giorno e'lungo un dito"(Alceo, VI V secolo a.c)

ENOTICA - una tre giorni ad alto tasso afrodisiaco dedicata all'immortale connubio fra Vini ed Eros, all’ intreccio indissolubile tra «cultura, vino, arte e sessualità» - torna per il secondo anno a caratterizzare lo spazio del Forte Prenestino di Roma, ospitando e promuovendo i prodotti di vignaioli e contadini autentici, appassionati testimoni dell' antico messaggio che unisce la dolcezza del vino alla convivialita’, celebrata già nei banchetti della Grecia antica. Spirito afrodisiaco d'amore, sangue e riposo dei guerrieri, sacra offerta agli dei d'ogni era e paese, e linfa di cultura, motore e ispirazione, ebbrezza dell'arte in ogni sua forma, musica, poesia, fotografia, commedia.
Enotica, nasce dall’ esperienza dell’ Enoteca Forte Prenestino, che dal 2004 persegue il percorso iniziato dalla prima edizione di Terra e Libertà/Critical Wine, iniziativa che ha avuto tra i suoi principali ideatori l'anarco-enologo Luigi Veronelli, con l’ambizioso obiettivo di contrastare le catene di distribuzione, per ritrovare la sensibilità alla sensorialità, e immaginare un circuito virtuoso tra qualità dell’ambiente, qualità della produzione e qualità delle relazioni sociali. Centrale è l’attenzione per la terra e il rifiuto dell’agricoltura industriale e della nocività, l’attenzione per le diversità del territorio e di ogni suo frutto. Dunque si propone il “Vino Critico”, cioè di provenienza certificata, che non speculi sul prezzo, che rispetti l’ ecosistema e che non sia filtrato e deviato dalla produzione industriale di massa.
Un consumo consapevole, che presuppone la conoscenza dei prodotti, il desiderio di trasparenza sui prezzi, la cura dell’impatto ambientale di ogni forma di produzione agricola.
In programma (http://www.enotica.net/) apertura con degustazioni e dibattiti, djset , concerti, spettacoli e una sfilata di moda “pirotecnica”. Cuore della manifestazione saranno le degustazioni. Tutti i giorni dalle ore 15.00, le 100celle sotterranee e la maggior parte dei suggestivi spazi del centro, ospiteranno più di 40 produttori di vino biologico e biodinamico provenienti da tutta Italia. Dalle ore 18.00, già inebriato e sedotto, il pubblico di Enotica, potrà ammirare le opere di pittori, fotografi e fumettisti. Venerdi 17 torna anche il format che ha infiammato la capitale «Bidibi Bodibi Burlesque» , cabaret e performance dal tono ironico e autoironico, tra malizia, piume e paliettes.
Obiettivo è stimolare tutti i sensi attraverso il gusto dell' arte e del vino e del buon cibo. Il palato sarà deliziato anche dai cibi, sempre rigorosamente biologici, grazie al mercato contadino Terra Terra, previsto per sabato 17 e domenica 18 dalla mattina, e menù afrodisiaci, con tanto di cena bendata.


PROGRAMMA

LE DEGUSTAZIONI
Venerdì 16 dalle ore 17.00 alle ore 22.00
Sabato 17 dalle ore 15.00 alle ore 22.00
Domenica 18 dalle ore 14.00 alle ore 20.00

martedì 28 febbraio 2012

Fà la cosa giusta- degustazione de I Botri di ghiaccioforte

fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili
Le degustazioni di Officina Enoica con vini e vignaioli
Anche quest'anno in fiera Officina Enoica in questi giorni proporrà una serie di degustazioni guidate da un gruppo di esperti del settore e di vignaioli.

Officina Enoica è un'associazione che unisce produttori e amanti del vino che è impegnata a sostenere i Vignaioli i cui prodotti siano frutto di una viticoltura e di uno stile di vita improntati al rispetto della natura, alla preservazione dell'ambiente e della biodiversità, anche attraverso il metodo biologico e biodinamico, attenti alla salute dell'uomo e che siano espressione vera della terra e del lavoro che li genera.

Come negli scorsi anni anche quest'anno saranno presenti a Fa' la cosa giusta! all'interno dello spazio Saperi e Sapori ogni sera dalle 17 alle 20 per presentare prodotti e produttori con una storia da raccontare. Incontri in cui il vino si mescola al racconto e diventa così ancora più buono e "giusto". Ci accompagnano in questa esperienza sensoriale i "social sommelier" Ivano Asperti, Andrea Matricardi, Francesca Gulotta.

Ecco il programma "in progress" delle degustazioni:

Venerdì 30 17:00 - 19:30 SPAZIO SAPERI E SAPORI

Le degustazioni di Officina Enoica con vini e vignaioli

Lo Spaventapasseri e i Cinque campi presentano "bio spriz l'aperitivo giocondo che fa impazzire tutto il mondo" con la presenza dei vignaioli Simone Roveglia e Vanni Nizzoli. A seguire Stefano Bellotti farà assaggiare " il nibio' " antica varieta' di dolcetto protetta dall' estinzione.

Sabato 17:00 - 20:00 SPAZIO SAPERI E SAPORI

Le degustazioni di Officina Enoica con vini e vignaioli

Una serata dedicata ai vini della Toscana: il morellino di Scansano e la sua de.co. raccontata da Andrea Andreazzi az. agr. I Botri di Ghiaccioforte, il brunello di Montalcino e la simpatia di Marino Colleoni, i vini dell' az. agr. Duemani. Special guest Arturo Rota di casa Veronelli che ci parlerà di "Intorno a Veronelli. De.Co. e il nuovo sito Casa Veronelli".

Domenica 17:00 - 20:00 SPAZIO SAPERI E SAPORI

Le degustazioni di Officina Enoica con vini e vignaioli

Una serata dedicata ai vini del Piemonte. Il barolo di Giovanni Canonica e il moscato passito di Ezio Cerutti: due vignaron di poche parole ma di grande generosita' ci faranno assaggiare le loro ultime annate. E poi i vini di Andrea Tirelli.

Inoltre durante tutti e tre i giorni nello stand di Officina Enoica verranno presentati i seguenti vignaioli: Az. Agr. Monte Dell'Ora, Az. Agr. Duemani, Az. Agr. Paterna, Cascina Belmonte, Santamaria snc, Cascina degli Ulivi, La Casaccia, I Botri di Ghiaccioforte, Fattoria Cerreto Libri, Lo Spaventapasseri

mercoledì 8 febbraio 2012

Da oggi parliamo di "vino biologico": lo SCOF approva il regolamento europeo

Da oggi parliamo di "vino biologico": lo SCOF approva il regolamento europeo

AIAB: "Il testo non è quello proposto dal bio italiano, ma finalmente siamo arrivati al marchio biologico europeo anche sul vino"


E' dal 1991 che il settore è in attesa del regolamento sulla vinificazione bio e finalmente oggi lo SCOF ha votato la sua approvazione. L'iter non è stato veloce, né agile ed il regolamento non è certo quello che il settore del biologico italiano aveva inizialmente proposto, tuttavia è importante aver finalmente ottenuto un compromesso tra tutti gli Stati europei che permetterà di etichettare anche il vino come bio, utilizzando pure il logo europeo.

"Come tutti i compromessi politici (di tecnico ormai la discussione non aveva nulla) il risultato non farà felice nessuno, ma tutti saremo un po' meno scontenti - commenta Cristina Micheloni, del comitato scientifico AIAB e già coordinatrice di ORWINE -. Oggi è importante poter parlare chiaramente di vino biologico, avendo definito le norme per il vigneto e per la cantina, e da domani si potrà iniziare a lavorare per il miglioramento del regolamento stesso, portando i dati concreti che nel frattempo abbiamo raccolto nelle tante aziende italiane che con AIAB collaborano nella sperimentazione in cantina."

Si ricorda infatti che sino ad oggi era possibile etichettare il vino solamente come "da uva da agricoltura biologica" e non era lecito utilizzare il logo europeo, cosa che dal luglio 2012 non sarebbe nemmeno più stata ammissibile. Il regolamento entrerà in vigore da subito e prevede la possibilità di etichettare come bio anche il vino delle annate precedenti, purchè se ne possa dimostare la conformità alle norme europee (ed in questo senso chi ha il Garanzia AIAB è già conforme).

"Nei prossimi mesi sarà cura di AIAB divulgare il regolamento e le esperienze tecniche maturate in tutte le regioni italiane - commenta Alessandro Triantafillidys, presidente AIAB- in modo da mettere a disposizione degli operatori una potenzialità che il mercato è probabilmente pronto a premiare. Voglio inoltre ricordare l'importante ruolo che AIAB ha avuto, all'interno di IFOAM-EU, nel modificare radicalmente negli ultimi mesi l'approccio alla riduzione della solforosa".

lunedì 6 febbraio 2012

Mobilitazione per fermare la svendita del patrimonio pubblico il 7 febbario a Roma davanti Montecitorio

DDL di Conversione in legge del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, e, in particolare, Art. 66 (Dismissione di terreni demaniali agricoli e a vocazione agricola)

Negli ultimi 10 anni, nel nostro Paese, c’è stata una perdita della superficie agricola utilizzata pari a 300 mila ettari, accompagnata da una riduzione del numero di aziende di circa un terzo (-32,2%) e da un processo di concentrazione dei terreni in un numero minore di aziende, al quale hanno fatto da contraltare la drastica riduzione delle aziende di piccola agricoltura contadina e un vero e proprio abbandono delle zone rurali.

L'alienazione massiccia di terre pubbliche, proposta dal Governo in un momento di crisi economica gravissima che colpisce tutti i settori economici, non ultimo quello agricolo, che per altro è ulteriormente penalizzato a causa di una scarsa capacità di accesso al credito, darebbe una occasione unica alle immense disponibilità di liquidità gestite dalla malavita organizzata (Mafia, Ndrangheta, Camorra,..) di appropriarsi a prezzi di favore di una parte ingente del patrimonio messo in vendita, facilitando così il riciclaggio dei proventi illeciti.

Questa vendita di beni pubblici porterebbe ad una immediata e corposa redistribuzione fondiaria a favore di pochi, ma non sarebbe in grado di sviluppare un volano di rilancio economico conseguente.

La grave crisi economica che stiamo vivendo richiede risposte capaci di assicurare allo Stato e alle sue articolazioni territoriali una rendita certa, come può essere la concessione in affitto, e costante nel tempo. Ma è necessario anche garantire e promuovere l'accesso alla terra e lo sviluppo di nuove imprese agricole, meglio se condotte da giovani imprenditori rurali singoli o associati, includendo anche attività di rilevanza sociale, per dare una serie risposta alla drammatica crisi occupazionale.

Siamo infatti convinti della necessità di promuovere l'imprenditoria giovanile e l'ingresso di nuovi operatori nel settore primario, nonché della necessità di garantire la sopravvivenza delle piccole realtà già esistenti nel settore.

Mirando a questi obiettivi chiediamo di bloccare l'inutile alienazione dei terreni agricoli demanialiprevista dal DLL attualmente in discussione alla 10a Commissione del Senato e di cambiarne l'impostazione del testo basandosi sulle nostre proposte.

Intendiamo garantire una entrata in tempi certi di risorse aggiuntive alla casse pubbliche attraverso la messa in valore obbligatoria, tramite contratti di affitto ad equo canone riservati ad imprenditori agricoli, con priorità a giovani singoli o associati ed ad iniziative di rilevanza sociale (agricoltura sociale), di tutte le superfici agricole oggi di proprietà pubblica, con l'obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di attivare le locazioni entro i dodici mesi seguenti alla pubblicazione della legge.

L'avvio di attività di produzione agricola porterebbe immediato beneficio alla casse pubblichetramite:

1) le risorse provenienti dai contratti di locazione,

2) le vendita di beni e servizi delle attività avviate che determinano versamenti di IVA,

3) il pagamento degli oneri previdenziali per i nuovi lavoratori, e non ultimo la creazione di vera nuova occupazione.

L'insieme di questi versamenti porterebbe un vantaggio consistente alla casse dell'erario in maniera strutturale e non in maniera una tantum e lascerebbe intatto il patrimonio dei beni comuni, che essendo messi a reddito, assumerebbero un maggiore valore come strumenti di garanzia patrimoniale per l'eventuale accesso al credito da parte dell'Amministrazione Pubblica, come ulteriore riserva di liquidità da iniettare per investimenti pubblici.

Per fermare la svendita del patrimonio pubblico, promuoviamo una mobilitazione

il 7 Febbraio 2012 a Piazza Montecitorio alle ore 10.00

Prime adesioni: AIAB, ALPA, ARI, Campagna popolare per l'Agricoltura Contadina, Centro Internazionale Crocevia, Legambiente, Rete Semi Rurali, Terra Nuova

mercoledì 25 gennaio 2012

Necci dal 1924

Il “Necci” è un locale che cerca di essere quanto possibile “autarchico” nella sua produzione: dai cornetti al pane, dal gelato alle tagliatelle, dalle torte agli gnocchi tutto viene preparato dalla nostra cucina. I prodotti utilizzati sono assolutamente biologici e provengono in gran parte dal Lazio e dal centro Italia. Per quello che riguarda la ristorazione si può dire che Chef Ben la definisce italiana a tutte le latitudini. La sua ambizione è quella di fare i piatti dell'osteria che l'osteria non fa più (e soprattutto che nessuno mangia e ricorda più). Nel suo lavoro è reticente a sfoggiare la sua tecnica o a far pesare la sua esperienza internazionale. In cucina Ben preferisce usare queste doti per stuzzicare i palati più raffinati e far rivivere i sapori perduti dei piatti più tradizionali. Il termini nostalgia e slow food non lo spaventano purché siano spogliati da ogni retorica o sentimentalismo. La sua attitudine riflette perfettamente quella del “look” del locale e la sua filosofia: anche nella cucina infatti il filo conduttore resta quello dell’ironia.

Lo shop nasce da un’idea precisa: Un ristorante dà la possibilità di poter comprare tutti gli ingredienti necessari a cucinare alcuni dei piatti serviti in quello stesso ristorante.
Una specie di mini alimentari, un delicatessen dove si possono acquistare ingredienti base come pasta, conserve o passata di pomodoro (tutti biologici e di altissima qualità) ma anche vini e bevande ricercate come la gazzosa, la spuma o la Brasilena.

Spuma Nera "Paoletti"
Ormai un cult del “Necci”. Non servendo bibite americane a base di aspartame, la Spuma Paoletti (a base di vero zucchero) è diventata la bibita di punta del locale.

Gassosa "Paoletti"
Come per la spuma Paletti la gassosa (a base di zucchero) è diventata una bevanda molto gettonata, soprattutto d’estate, quando viene usata per “tagliare” vino bianco o birra.

"Brasilena"
La storica bevanda analcolica frizzante a base di caffè prodotta in Calabria) e commercializzata solo nel sud dalla società Acqua Calabria negli stabilimenti di Girifalco.

Caramelle "Mu"
Storiche caramelle che si sciolgono in bocca, indimenticabili per una generazione.

Aceto "Tondo"
Il balsamico Tondo è prodotto a Modena ed ha una densità straordinaria. Questo aceto ha quasi l’aspetto di uno sciroppo che, con la sua corposità, esalta qualsiasi piatto.

Olio "Gocce di Sole"
Olio extra-vergine di oliva ottenuto rigorosamente da olive italiane raccolte a mano. È un olio fruttato, delicatissimo e di rara qualità.

Pomodorini
"Le Gemme del Vesuvio" sono saporitissimi pomodorini provenienti dalle pendici del Vesuvio.

Fusilli bucati
Pasta artigianale trafilata al bronzo e essiccata a bassa temperatura. Disponibili anche Spaghetti, Spaghettoni, Calamarata, Paccheri e Ditaloni.

"Carussin - Il Carica l’asino"
La nascita di questo vino bianco è del tutto particolare e casuale: nel 2005 i proprietari dell’azienda piemontese Carussin, Bruna e Luigi, acquistano una parte di terreno vitata al tipico vitigno cortese, almeno credono in un primo momento. Non convinti e curiosi, scoprono che la vigna è caratterizzata da un antico e raro vitigno liguro-piemontese, il carica l’asino. La coincidenza è che Bruna adora gli asini, ne possiede undici e questi animali venivano adottati proprio per il trasporto di quest’uva sulle impervie colline della zona. Un vino giovane e beverino, con un saldo di uva cortese che esprime a pieno il territorio astigiano.

"I Botri di Ghiaccioforte"
La difesa del territorio e la tutela dei vitigni storici sono alla base della scelta da parte dell’azienda di uscire dalla D.O.C.G del Morellino di Scansano e di richiedere la Denominazione Comunale, per sostenere il patrimonio vitivinicolo del paese maremmano, ottenuta nel 2009. Il vigneto è in biologico dal 1994. Le uve, da viti di quarant’anni, che caratterizzano il Nero di Scansano (sangiovese, prugnolo gentile, alicante e ciliegiolo) sono vinificate tradizionalmente con una macerazione sulle bucce di 40 giorni che danno un vino elegante e “rustico”, di struttura ma anche grande bevibilità.

Risorante BAR Necci in Via Fanfulla da Lodi 68, Roma Pigneto

http://www.necci1924.com/site/?pg=shop

venerdì 20 gennaio 2012

Mercato Contadini Critici a Roma 22 gennaio 2012

Ad oggi le seguenti adesioni:
A Roma il 22 gennaio 2012, secondo mercato dei Contadini Critici al Pigneto al Forte Fanfulla

Adesioni:
1) Az. Agr. Colle S. Massimo (Enrico) Vino ed Olio (Abruzzo)
2) Az. Agr. Saccoletto Vini (Daniele) Vino (Piemonte)
3) Az. Agr. Cascina Zerbetta (Paolo) Vino (Piemonte)
4) Az. Agr. Le Coste di Gradoli - Vino e olio (Lazio)
5) Az. Agr. I Botri (Andrea) Vino (Toscana)
6) Fattoria Cerreto Libri (Andrea) Vino e Olio (Toscana)
7) Az. Agr. S.Agnese (Paolo) Vino (Toscana)
8) Birrifico artigianale Stevio (Lazio)
9) Az. Agr. La Busattina (Emilio) Vino, Olio (Toscana)
10) Apicoltura Angelini (Rita) Miele, farro, legumi (Lazio)
11) Az. Agr. Monti Cimini (Roberta) Miele, Nocciole, Crema di nocciole
(Lazio)
12) Az. Agr. Funghi (Elisabetta) Pane, pasta, farine, cereali (Toscana)
13) Az. Agr. Taruna di A. Calcabrina (Umbria) Vino e Formaggio
14) Az. Agr. Le Fabbre (Ugo) Vino, olio, farro (Toscana);
15) Az.Agr. Futura (Virginia) olio,conserve,confetture (Lazio);
16) Az. Agr. L'albero dei baci (Mattia) nocciole e derivati (Piemonte)

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